Lavoratore domestico

Sono lavoratori domestici coloro che prestano un'attività lavorativa continuativa per le necessità della vita familiare del datore di lavoro come ad esempio colf, assistenti familiari o babysitter, governanti, camerieri, cuochi, ecc.
Rientrano in questa categoria anche i lavoratori che prestano tali attività presso comunità religiose, conventi, seminari, presso caserme e comandi militari, nonchè presso le comunità senza fini di lucro, come orfanotrofi e ricoveri per anziani, il cui fine è prevalentemente assistenziale.

Il lavoro domestico può avere modalità di svolgimento diverso:

  • a servizio intero, nel caso di lavoratore domestico convivente o badante, se il lavoratore abita presso il datore di lavoro, usufruendo, oltre che della retribuzione, del vitto e dell'alloggio;
  • a mezzo servizio, se presta, presso la stessa famiglia, servizio per almeno 4 ore al giorno o per 24 ore settimanali, quando il servizio non è uniforme in tutti i giorni della settimana;
  • ad ore, se presta la propria opera in famiglia solo per alcuni giorni alla settimana e con un orario inferiore alle 24 ore settimanali.

Quale contratto si applica

Questo tipo di rapporto di lavoro è regolato dal CCNL di categoria, il cui nuovo testo è stato firmato da parte delle organizzazioni sindacali il 16 luglio 2013, con scadenza il 31 dicembre 2016.

Per scaricare il testo del nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro domestico clicca qui

 

Assicurare il lavoratore

In applicazione a quanto è previsto dall'art 26 del DPR 1403/71 "Obbligo delle assicurazioni sociali nei confronti dei lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari" il lavoratore domestico deve essere coperto da assicurazione.

Una parte della quota contributiva versata all'INPS riguarda anche l'assicurazione INAIL e permette, in caso di infortunio sul lavoro, di ottenere un'indennità giornaliera per la temporanea inabilità allo svolgimento del lavoro, una rendita in caso di inabilità al lavoro permanente, una rendita ai superstiti ed un congruo importo una tantum in caso di morte.

Sono assicurabili come domestici anche i lavoratori:

  • già assicurati per altra attività di lavoro domestico;
  • pensionati;
  • durante il periodo di prova;
  • avviati dai comuni o dalle ASL al servizio di assistenza domiciliare non infermieristica presso persone anziane indigenti, alle quali le predette amministrazioni forniscono mezzi materiali per corrispondere la retribuzione e gli oneri accessori (Circ. 23/03/90, n. 74).

Cosa fare prima dell'assunzione

Prima di procedere con l'assunzione di un lavoratore domestico è necessario verificare alcune caratteristiche legate alla sua nazionalità e residenza.

Lavoratore Comunitario

Nel caso il lavoratore domestico sia di nazionalità italiana o di paesi della Unione Europea, il datore di lavoro può assumere direttamente il lavoratore domestico, dopo aver concordato gli elementi del rapporto di lavoro (orario, retribuzione, ferie, ecc.)
Il lavoratore può essere assunto anche se non iscritto nelle liste di collocamento, qualora sia provvisto di codice fiscale, di un documento di identità e della tessera sanitaria aggiornata e rilasciata dall'ASL.
È possibile assumere anche lavoratori minorenni, purchè abbiano compiuto 16 anni, previa presentazione di documentazione specifica.

Lavoratore Extracomunitario

La normativa in questo caso prevede diverse procedure, distinguendo tra il lavoratore extracomunitario residente in Italia da quello residente all'estero.
Per richiedere l'assunzione di un lavoratore domestico extracomunitario che non risiede in Italia sarà necessario seguire un iter specifico regolato dalla normativa "Decreto Flussi" e richiedere il nulla osta.